28 aprile 2014

Il piccolo Nicolas e i suoi genitori

Ieri sera ho visto un film in televisione. Stranamente c'era qualcosa di decente e ve ne voglio parlare subito perchè il film in questione è davvero una "chicca".

E' un film francese, e qui vi confesso che il mio giudizio sui film al di là delle Alpi sta decisamente mutando. L'ho detto già altre volte: il cinema francese lo trovavo veramente noioso, lento. Oggi riconosco che alcune produzioni sono davvero particolari, fresche, intelligenti e delicate.
Il titolo originale è "Le petit Nicolas", nella traduzione ci ha guadagnato "e i suoi genitori", è una storia tutta raccontata dal punto di vista infantile, un pò "fumettata" come lo era Ameliè per esempio, in una Francia non ben identificata nei luoghi e nei tempi. Si comprende solo che è un'infazia priva di televisione e pertanto dove i bambini lasciano ampio respiro alla propria fantasia. 


Dunque Nicolas è un bambino sereno in una famiglia che gli vuole bene. Ha molti amici di scuola, nel film ben rappresentati, i quali ovviamente condividono con lui tutti i loro pensieri. Sono amici e si raccontano tutto. Un giorno Nicolas ascolta il racconto di un amico al quale è nato un fratellino e a casa ritrova alcuni indizi nei comportamenti dei suoi genitori. Pensando quindi che la famiglia si ampli e non amando particolarmente questa idea, con i suoi amici cerca una soluzione all'arrivo del nuovo nato: questi deve essere "rimosso" affinchè per Nicolas nulla cambi.
Da qui i bambini elaborano vari piani per trovare i soldi al fine di assoldare un gangster che si occupi di questo, in realtà parlando sempre con un'autofficina che per rimozione intende quella dell'auto.
Insomma vari goffi ed esilaranti tentativi per arrivare a rimanere il re di casa.
Però poi rivendendo il compagno di scuola col fratellino cambia idea e pensa a come potrebbe insegnare al fratellino a giocare a pallone, ai soldatini etc. Quindi l'idea di farlo rapire per crescerlo lontano da casa viene meno.

Ma tutto crolla quando in realtà a casa arriva una bella bambina, tutti i suoi sogni svaniscono: la sorellina non è interessata ai soldatini e alla palla. Questa delusione però gli farà capire una cosa: cosa vuole fare da grande. 
Il film finisce come inizia con il tema commissionato dalla maestra e scritto alla lavagna: "cosa farò da grande".
Non vi dirò qui cosa vorrà fare perchè almeno una piccola sorpresa ve la devo lasciare!

Vi dico solo che se volete meno di due ore leggere, fresche ed esilaranti questo è il film per voi. 

A presto



23 aprile 2014

Scrapbooking nel terzo millennio

Chi mi segue dai tempi del mio sito Scrapbook.it sa perfettamente la storia di questo hobby: le radici, le motivazioni che già nel 16° secolo hanno spinto gli uomini, intesi come genere umano, a creare questa raccolta di "ricordi". Inizialmente si trattava di citazioni, di libri, di storie; poi con l'avvento della fotografia, lo Scrapbook si è perfezionato inserendo le immagini.

Per chi invece mi conosce solo dal blog e avesse voglia di leggere la storia di questo hobby che è vera arte, ma che non chiede di essere artisti, può leggere il mio articolo "l'Arte dello Scrapbooking", suddiviso in tre parti scritto proprio per il sito.
Ho sempre pensato e sono stata sempre d'accordo sul fatto che lo scrap dovesse avere come motivazione primaria quello di ricordare, di tramandare ai posteri. E ciò che realizzo è sempre improntato a questa filosofia. Ho scrappato  per mostrare foto, solo raramente, dal mio punto di vista ogni layout deve avere una storia.

Ora però leggevo qualche giorno fa un articolo davvero interessante sullo: Scrap, Smartpone e Social Media. 
Brevemente la domanda che ci si poneva era se oggi nell'era delle migliaia di foto scattate in forma digitale, lo scrap inteso come album di ricordi ha più senso.

Una volta si andava dal fotografo, si facevano stampare le foto scattate e alcune di queste venivano poi raccolte nel nostro scrapbook. Ma oggi che tutti abbiamo la funzione foto nello smartphone o abbiamo una macchinetta digitale a portata di mano e scattiamo foto su foto, tanto da averne migliaia nel nostro pc, le condividiamo sui social media in tempo reale per cui sappiamo bene quando, dove e con chi abbiamo fatto quella foto, ha più senso fare uno scrapbook?
E non sto parlando qui di scrapbooking digitale, pure molto diffuso, non so quanto per motivi economici e di spazio (bè non devi comprare abbellimenti e materiali "fisici", ma solo digitali: meno costosi e con poco ingombro), e quanto perchè piace, sto parlando di un vero e tradizionale scrapbook.

Mi sono ritrovata a pensare ...

Ha senso? Io stessa oggi faccio molto ma molto meno scrap, un pò per il tempo, un pò per mancanza di "serenità mentale", un pò perchè effettivamente non ho motivo di fare un album di ricordi. 
Con le foto digitali sai bene quando e dove è stata scattata questa foto, con i social media sai bene con chi hai fatto questa foto ... E allora lo scrap è finito?
No. E vi spiego perchè. 
Un album digitale sia esso su Facebook, sia su Picasa o altro non trasmette informazioni vitali intorno a quelle foto.
Abbiamo detto che sai come, dove, chi, quando. Riesci a sapere perchè? Riesci a sapere le emozioni che ruotano attorno a quelle foto? Le sensazioni, i racconti di odori e luci ... Insomma brevemente nelle foto digitali condivise ... Manca il journaling! Manca tutta quella che è la storia attorno alle foto!

E allora forse più che scomparso lo Scrapbooking deve adattarsi alle mutate situazioni sociali e di comunicazione.
Forse se prima si scrappava ogni foto "particolare" tipo: la gita fuori porta, la cena con amici, i biscotti fatti in casa ... oggi si può decidere di scrappare solo alcuni momenti della nostra vita, quelli più particolari, quelli più intensi emotivamente.
Scrappare quindi per raccontare qualcosa di più o più approfondito, ma non scrappare tutto.
E con questa affermazione vi lascio! :-)
A presto



19 aprile 2014

Buona Pasqua 2014!

E si gli auguri quest'anno ve li faccio con la foto del biglietto per il nipotino. 
Vive lontano e voglio inviare la palma. Mi sembrava bruttino farlo senza un bigliettino di accompagnamento e allora ho pensato a questo.

Vi ricordate quando nel post precedente ho parlato di "sdoppiare" la card del drawer per non farla imbarcare?

Bene pensate a questo biglietto di pasqua in versione drawer: la parte lunga con i cassetti, sagomata alla base come ho fatto nel biglietto precedente, la parte larga con una decorazione di qualsiasi tipo, una scritta, o altro. 


Ritornando al biglietto pasquale l'unica cosa di cui non sono sicura è se incollare la palma nella parte lunga. 

La parte larga comprenderà una foto che scatteremo il giorno di pasquetta tutti insieme, tra l'altro è anche il compleanno della mia mamma che compie 90 anni!
Quindi pensavo: mettere la palma non sa tanto di "caro estinto"? :-)

Penso la invierò a parte. Quella parte la lascio così ... "essenziale" ... :-)

Allora cari amici virtuali con la foto della produzione pastiere 2014 vi faccio tanti auguri di buona pasqua!
Come sempre auguri di serenità e salute. Tutto il resto viene di conseguenza!

Ci si rivede dopo pasqua a pance piene! :-)

A presto


15 aprile 2014

Baby drawer per una baby girl

Ho visto la data dell'ultimo post ... mamma mia! Che pigrona che sono! E si! Perchè ormai il pollice va alla grande e quindi scuse non ne ho proprio più. 

Comunque eccomi qui a mostrarvi l'ultima card. Mi è stata richiesta per la nascita di una bimba e vi anticipo che non è nulla di originale, le ho viste in giro e l'ho riprodotta.

E' un classico "cassettone". L'ho un pò interpretata a modo mio rispetto a quelle che girano in internet. Se fate la ricerca per baby drawer card ve ne usciranno molte.

Chi mi segue e mi conosce sa che mi piace fare le cose da me: mi piacciono poco i templates, le cose già fatte. 

Anche per questa card ovviamente mi sono regolata così. Cosìcche la sagoma del cassettone me la sono disegnata e poi ritagliata con le forbici decorative "Victorian".

C'è un difetto di progettazione: la card è troppo larga per la sagoma riprodotta cosi si "imbarca" come si vede dalla foto di sotto. 

Sarebbe stato necessario farla più stretta o allargare i piedi del cassettone per non farla crollare.

Così se pensate di farla ricordatevi di questo particolare. Oppure si può fare tenendo sempre la stessa larghezza, ma sdoppiandola: il cassettone più stretto e lungo e la parte laterale più grandicella con una semplice decorazione, scritta o qualsiasi cosa.

Forse non mi sono saputa spiegare bene, ma nella eventuale vostra ricerca su google la troverete anche così. E lo so che direte: "Monica l'aveva accennato"! :-)

I pomelli della cassettiera sono fiori in gomma crepla, decorazioni varie ritagliate e incollate, alcune normalmente altre - come la maglietta - con il bi-adesivo spessorato.

La copertina è un pezzetto di merletto di bomboniera ripiegato, la cruccetta del vestitino, un gancino da orecchini modificato.

Strass a decorare e la "L" come iniziale del nome. Spero piaccia a chi me l'ha chiesta. Ho sempre questo timore.

E ora al lavoro! Nell'ordine: pastiere e bigliettino per pasqua per il nipotino lontano così giusto per accompagnare la palma.

Ci sentiamo per gli auguri.
A presto

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