18 marzo 2014

Il lato positivo

Bel titolo vero? Ricco di energia positiva, solare ... 
Non sto elogiando il titolo del post, ma il titolo di un film che ho visto ieri sera. :-)

Poichè la mia mano ha ancora i punti, lavori da mostrare non ne ho, meno che mai ricette perchè ci stiamo preparando a prendere i chili di Pasqua, libri finiti non ne ho ... vi parlo di questo film.

Ovviamente la mia dolce metà accanto a me mi ha chiesto: "ma cosa è che ti piace in questo film?" ... Si, ...  era troppo parlato per lui. Mi domando se è un problema solo del mio maritozzo o di gran parte del genere maschile, quello di evitare film dove il coinvolgimento emotivo è forte e dove i personaggi si confrontano con un dialogo serrato. Mah! Hanno paura che questi coinvolgimenti possano poi diventare reali in una reale coppia? ... non so ... ;-)

E' un film romantico, in questo periodo scene cruente e ansie da film proprio non mi servono. :-) E' una storia d'amore, non proprio banale, perchè nasce tra due persone molto provate psichicamente, sempre sull'orlo di un baratro.

E' la storia di Pat, affetto da bipolarismo, che in tutti i modi cerca di riconquistare la moglie, la quale a causa della malattia ha chiesto ed ottenuto un'ordinanza di restrizione. Pat la ama molto, ma il motivo che lo ha portato a scontare questa pena in ospedale è stata l'aggressione all'amante della moglie che ha  scoperto in flagrante proprio nella loro casa. Pat, che non ha più casa e lavoro, ritorna quindi dai genitori, una famiglia anch'essa un pò particolare, e qui nel quartiere incontra una giovane donna, vedova, sull'orlo di un baratro per dipendenza da sesso. Tra i due si instaura uno strano rapporto di mutuo reciproco aiuto che li porterà ad una gara di ballo e a scoprire che tra loro è sbocciato un amore.
In modo molto stringato questa è la trama. 

Mi ha colpito molto il modo in cui il regista ha affrontato la problematica della malattia all'interno della famiglia. Sono sempre situazioni pesanti, molto difficili da affrontare. Genitori provati, diffidenza dei vicini, commiserazione ... insomma emozioni forti. 

Ho inoltre trovato molto positiva l'energia che il protagonista ha nel volere di nuovo una vita "normale", ma non fattibile, perchè certo non accanto alla moglie che lo ha prima tradito e poi lasciato, in una famiglia con problemi anche interpersonali; mi è piaciuta la sua disciplina nell'affrontare le cose per raggiungere sempre la meta prefissata. 
La protagonista femminile, Tiffany,  vedova molto giovane, è chiaramente una persona sola, borderline, che trova in Pat la persona giusta a cui aggrapparsi prima di precipitare. Lo aiuta ed è aiutata a raggiungere un obiettivo che darà loro la consapevolezza che la loro vita può essere vissuta in modo "normale". 

Qui poi mi chiedo cosa vuol dire "normale", ma questo è ... un altro post! :-)

Insomma piacevole, romantico al punto giusto, ben recitato, fa anche un pò riflettere appunto su cosa è normale e cosa no, e dove si vede e si vive "varia umanità".

Spero la prossima volta di potervi mostrare qualcosa di scrapposo, o uncinettoso, o altro. Vorrebbe dire che il mio pollice destro è ritornato! :-)

A presto

10 marzo 2014

L'inconfondibile tristezza della torta al limone

Come sempre mi ha colpito il titolo. Non credo sia solo perchè menziona torte e io sono golosa!

L'ho quasi divorato. Ho finalmente operato il pollice e me ne sono dovuta stare per qualche giorno ferma. L'unica era leggere. 

Ho dato fondo ai libri in attesa sul kindle. Per alcuni non ne è valsa la pena, per altri si.

Cominciamo da questo. 

E' la storia di una ragazzina, che poi cresce e diventa donna, che alla vigilia del suo nono compleanno scopre di avere il dono di "capire" il cibo. Ossia sente attraverso di esso i sentimenti di tutti coloro che sono venuti in suo contatto. Oltre ovviamente a capirne tutti gli aspetti più nascosti, come il tipo di mangime usato o la provenienza. La cosa per la piccola più sconvolgente è che riesce a capire le persone attraverso il cibo, a conoscerne i più segreti sentimenti: rabbia, amore, delusione e così via. Comincia per lei una vita di inferno perchè non sempre si è in grado di sopportare tutti i sentimenti, soprattutto se questi sono delle persone a noi vicine, come i nostri genitori ad esempio. Noi li immaginiamo perfetti, perchè è da loro che vogliamo farci proteggere, ma se attraverso il cibo si scopre che in effetti sono esseri umani e perfetti non lo sono, che hanno sentimenti di rabbia, di amore verso persone a noi sconosciute, di delusione, di impotenza, questo ci riesce difficile da sopportare.

Ecco questa è la prima fase del libro. Carina, intrigante quanto basta, coivolgente. Poi nello sviluppare la storia l'autrice a mio avviso si perde.  La narrazione si fa "inutilmente" lunga.

Gli anni passano e la protagonista, Rose, impara a convivere con questo suo dono. Scoprirà che anche altri in famiglia hanno doni particolari: il padre, il fratello, la nonna.
Immagino che nell'intenzione dell'autrice questo voglia dire che in fondo ognuno di noi ha delle qualità che ci rendono speciali e unici nel nostro genere. Che dobbiamo imparare a confrontarci col mondo e capire che tutti abbiamo un posto ed un ruolo. Il che non è sempre facile ed il fratello di Rose infatti non ce la fa a confrontarsi e sceglie una via di fuga, raccontata in modo particolare, per non accettare queste "diversità". 

Nel complesso la lettura è stata piacevole. La prima parte di più devo essere sincera. La seconda parte ho avuto difficoltà a seguirla, forse perchè mentalmente mi ero predisposta ad un semplice romanzo e non ad un messaggio. Però con la chiave di lettura giusta devo riconoscere che ne è valsa la pena l'acquisto.
Poi come ho letto da qualche perte l'importante è leggere sempre e ovunque. Ed è vero: leggere ci rende liberi.

Spero di tornare quanto prima con qualcosina di "lavorato". Devo collaudare il mio pollice destro ritrovato! :-)

A presto.

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