26 settembre 2013

Card per un matrimonio

La più piccola della casa si sposa! ... Piccola ... 26 anni! Oggi si! Si può definire piccola perché ci si sposa decisamente più in là con gli anni, ma un tempo si poteva al massimo considerare scampata allo zitellaggio perenne! :-)

Ma direi che è meglio l'età attuale. Ci si conosce meglio, si fanno più esperienze. Certo non è di piccolo conto il fatto che si è decisamente precari. Ma nel 2013 si diventa precari anche a 50 anni. Credetemi sulla parola!
 
Vabbè. Tralasciamo questi discorsi seri e anche deprimenti, ci bastano telegiornali e talk show per farci cadere nel baratro. Parliamo di Card Making!
 
Eccola qui la mia card per il matrimonio della nipotina. Una "envelope card". Trovata girovagando su internet è di una facilità che non immaginavo. Si può realizzare anche senza squadra e riga. Ma solo con pieghe del tipo "manuale".
 
Comunque si parte da una dimensione quadrata che può essere quella che preferite. La mia è un intero foglio 12x12 inches e si ripiega in diagonale.

 
Fatto ciò, dividete la base in tre parti e ripiegate verso il centro le due ali laterali. Sagomate l'aletta in alto della busta ritagliando i triangolini. Come vedete nella foto.
Noterete dalla foto (scusate! ho incominciato a fotografare qualche step dopo, presa dall'entusiasmo della facilità di realizzazione), che le due estremità delle ali laterali sono a loro volta ripiegate. Infatti dovrete ripiegare verso l'esterno le estremità in modo da ottenere un triangolino che poi ripiegherete in questo modo.
Un lavoro tipo origami. Infatti surfando lo troverete anche sotto questo nome.
 













Otterrete alla fine una card di questo tipo che decorerete come più vi piace.



Ed ecco il risultato finale



 
Ho usato il liquid pearl per dare un aspetto tridimensionale sulle perle disegnate dalla carta. Ma ho usato il Copper (sotto consiglio del maritozzo). Mai ascoltare gli uomini su questioni di estetica!! Ci sarebbe stato molto meglio quello Avorio che avevo scelto io. Gli avrebbe dato una maggiore lucentezza.
Ma ... Cosa fatta capo A.
E quindi il biglietto è perfetto così! E voi cosa ne pensate?

Auguri nipotina!

A presto!

01 settembre 2013

La verità sul caso Harry Quebert

Sicuramente in qualche altro post ho detto come scelgo i libri da leggere: puro colpo di fulmine. Per la copertina, per il titolo, per l'immagine ... insomma deve catturare la mia attenzione.
 
E' quello che è successo per questo libro. In realtà qui il libro non l'avevo mai visto fisicamente, ho solo letto una intervista allo scrittore, peraltro anche su una rivista che non leggo mai se non dal mio dentista.
 
E lì l'ho letta. Forse la foto di Joel Dicker un bel ragazzo dal sorriso schietto e simpatico ha attirato la mia attenzione; fatto sta che l'ho scelto come lettura di una parte dell'estate e devo dire ha funzionato.

La storia è tinteggiata di giallo, non mi ritrovo nella definizione di horror che ho visto su qualche sito. Non lo è; è un bel romanzo giallo, forse in qualche punto eccessivamente dilungato su alcuni dialoghi inconsistenti, e forse a volte leggermente ripetitivo, ma nel complesso si fa leggere velocemente e con piacere.
 
La storia è ambientata nel 2008 in una piccola città (sinceramente non so se inventata o realmente esistente) del New Hampshire.
 
Si svolge in due distinti periodi distanti 33 anni, legati dalla presenza degli stessi personaggi. O quasi tutti gli stessi.
 
Protagonisti: uno scrittore alle prese con il concepimento del suo secondo romanzo, all'altezza del primo e quindi con tutte le pressioni del caso, legato da un'amicizia ad un altro scrittore famoso, professore universitario e del quale era allievo, che viene accusato dell'omicidio di una ragazza di quindici anni, scomparsa nel 1975, alla quale lo scrittore/professore al tempo della scomparsa, di gran lunga più grande di lei, era legato da una amicizia che può definirsi senza alcun dubbio più che affettuosa.
 
Da qui il dipanarsi della storia, dubbi che assalgono l'amico/allievo scrittore, dubbi che coinvolgono il lettore, ma devo dire non sempre coinvolgenti nello stesso modo, il definirsi di alcuni personaggi lentamente, e qui forse c'è quel quid che coinvolge il lettore. I personaggi durante il dipanarsi della storia, sembrano ciò che alla fine non sono. L'allievo, nell'intento di aiutare il maestro ad uscire da questa triste storia, riuscirà anche a scrivere il suo secondo best seller.
 
E non vi dirò di più per non togliervi il gusto di scoprire da soli questa storia. Che sicuramente sarebbe un'ottima compagnia in questi giorni di fine estate. Fa ancora caldo abbastanza, le serate sono ancora piacevoli perché quindi non mettersi in terrazza con un bel libro, una candela alla citronella per le zanzare e qualche succo di frutta per coccolarsi?
 
Fatemi sapere cosa ne pensate!
 
A presto.
 
 

LinkWithin

Related Posts Widget for Blogs by LinkWithin