16 maggio 2014

Bookmark Card per un compleanno

Avevo bisogno di fare una card veloce per un compleanno. Mancava tempo di sperimentare o far asciugare colle, colori ... non che io faccia in genere cose complicate! Però a volte alcune cose, anche se semplici richiedono tempo materiale che in questo caso non avevo.

Mi piaceva l'idea, come nel post precedente, che dopo il momento del "biglietto di auguri", rimanesse qualcosa. E allora mi sono ricordata di questa card che ho visto in giro qualche tempo fa.

L'ho interpretata a modo mio.

Il segnalibro che è nell'angolo in alto a sinistra, è davvero semplicissimo da fare: due cerchi ripiegati a metà e incollati. Questo è quello che rimarrà ... ai posteri! :-)

Qui la carta patterned è già abbastanza ricca e quindi ho usato solo del liquid pearl "platino" a decorazione.

Stessa carta per il cerchio centrale, un pò di formine ritagliate con punch o con la Slice (mio recentissimo regalo per il compleanno yeah!) :-), tamponatura dei bordi col colore salmone, un bottone a decorare il fiorellino.
Semplice, veloce e ... "indolore" :-)

La card originale era un pò diversa, immaginatela perchè non sono riuscita a ritrovare il link: il bookmark era molto più grande, arrivava a contenere circa metà biglietto, il centro del biglietto in realtà era una "telescopic card". Non c'era tempo ... per questa volta nessun telescopio si aprirà! :-)

Però ... manca qualcosa ... ma non so cosa!
Mah!
A presto

10 maggio 2014

Card per una prima comunione

Sono tornata ad uno dei miei amori: i CD Rom. Li ho usati come base per questa card di prima comunione per il bimbo di un'amica.

Come sempre non sono partita con questa idea in testa ... Volevo realizzare una card che contenesse una clip con una macchinina perchè a Giulietto (il destinatario) piacciono molto. 
La stessa clip l'avevo usata anche per la card destinata al mio nipotino Daniele. Nell'andare a cercare il post dove vi mostravo questo lavoro ho scoperto che era una card per la prima comunione! Evidentemente questo evento mi spinge ad usare questa clip e questo tipo di card ... che strano! Dovrei chiedere ad uno psicanalista!  ... :-)


Comunque mi sono detta che forse sarebbe stato carino che questo biglietto potesse essere "rimanere" anche dopo la cerimonia e quindi mi sono detta: "perchè non realizzare una card che possa poi diventare un porta foto da appendere al muro?" 
Un pò come quella che realizzai per l'altra nipotina Giorgia, qualche tempo fa.


Vabbè per non portarvela per le lunghe i colori che ho scelto sono abbinati alla carta regalo utilizzata per incartare il regalo. Questo è l'elemento guida della mia card. Forse non molto professionale ... boh! 

La realizzazione è molto semplice. I due Cd sono ricoperti con carta patterned, Il numero è tagliato a mano, la scritta con la Craft Robo (niente, non ci faccio amicizia con questa macchina, poi un giorno vi racconterò le mie vicissitudini!).


La "famosa" clip della macchinina è incollata su di una placchetta di quelle poste sopra ai tappi degli spumanti. La carta utilizzata per ricoprirla è in realtà un fazzolettino. Ho limato le punte e l'ho incollata dapprima ad un pò di spugnetta riciclata da non so quale imballaggio (mai buttare niente! Questa è una delle regole fondamentali della Scrapper in tempo di crisi!) :-)
E poi sul CD Rom. 


 Il retro dei CD è trattato diversamente perchè la carta disegnata è finita. Quindi semplice cartoncino bianco tamponato con il distress Ink Savage. 
Non mi piaceva però come il message box si sposava con la carta utilizzata per rivestire il disco. E quindi il box l'ho incollato direttamente sul supporto del CD. Secondo me, spicca di più. Vero?


I due CD tra loro sono uniti con il Twistart e lo stesso è usato per il nastrino che fa da "gancio".

Una piccolissima tag, di quelle che i negozi usano per i prezzi, trattata nello stesso modo del cartoncino bianco, indica la data dell'evento.

Ora è evidente che non è una semplice card, se non altro per l'ingombro e il peso, non per altri motivi!. 
Non si può "attaccare" al regalo con una semplice mollettina. Mi sono creata quindi una busta, sempre col cartoncino bianco trattato nello stesso modo, per contenerla.

Ora sinceramente sono partita dalla realizzazione di una semplice card, e mi sono fatta prendere un pò la mano. Non so se alla fine piacerà. Lo spero!


Ci vediamo al più presto. Altri lavori bollono in pentola ... Speriamo non  si brucino però! ;-)

A presto

08 maggio 2014

L'inverno del mondo

Non spaventatevi! Non voglio parlarvi della triste situazione mondiale, dove ogni angolo di mondo soffre economicamente, socialmente, lamentando violazione di diritti fondamentali etc. etc.

Voglio solo parlarvi del libro di Ken Follet. Il secondo della sua trilogia "Century". Non ricordo se vi ho parlato del primo: "La caduta dei giganti". Lo aveva comprato mio padre e io l'ho trovato ancora incellofanato alla sua morte. Ad entrambi Ken Follet piace molto, abbiamo letto tutti i suoi libri.
Se ve ne ho già parlato mi scuso se mi ripeto, in caso contrario queste cinque righe introducono bene il secondo libro della trilogia.

Nel "La caduta dei giganti" la storia ruota intorno a 5 famiglie: aristocratici e non, interessati alla politica e non, ambiziosi e non, le cui storie si intrecciano su due continenti e all'alba della prima guerra mondiale. E' un romanzo, un romanzo ambientato in momenti e luoghi ben identificati. Immagino che forse qualche notizia di tipo storico sia un pò "adattata" alla trama, ma sono sicura, da quello che ricordo di storia, che fondamentalmente l'impostazione del libro sia giusta. 

"L'inverno del mondo" inizia dove il primo finisce o giù di li: 1933 ascesa del nazismo in Germania. Le famiglie coinvolte sono le stesse. Le ritroviamo più o meno dove le abbiamo lasciate. Tutte.
Il romanzo ben trasmette l'angoscia di quegli anni. La violenza e i diritti umani cancellati dalla follia nazi-fascista, ma nello stesso tempo nella rappresentazione dei personaggi ci sono aspetti positivi di alcuni di loro che portano un minimo di speranza nel riscatto delle persone per bene, che in un modo o nell'altro riusciranno a sopravvivere a quella follia. 
E poi le paure, le pene e le atrocità della guerra, e ancora le violenze del dopo guerra con la liberazione delle popolazioni assoggettate al nazismo, da parte degli alleati e dei sovietici. I vincitori molto spesso non si distinguono dai vinti nella violenza purtroppo. 

Non vi racconterò di più sul romanzo perchè la trama è accattivante, non dimenticate che fondamentalmente è un romanzo, e come sempre cattura l'attenzione del lettore. Ken Follet è un mago in questo; quando inizi un suo libro non c'è nulla da fare: lo devi finire! 
A parte un rinfrescare la memoria su un capitolo di storia importantissimo dello scorso secolo, devo confessare che la parte iniziale ambientata a Berlino sull'ascesa del nazismo, sulle violenze di quei tempi, mi ha portato a volte ad accostare queste sensazioni a quelle che a volte mi sorgono ascoltando il telegiornale o leggendo i commenti ad alcuni post sui social media. Ma non è questo un blog dove affrontare certi argomenti. Qui si fanno chiacchiere da salotto :-)

I personaggi sono ben narrati, insomma Ken Follet li fa vivere nella tua mente, come sempre. Il libro termina con l'inizio della guerra fredda.
Ora a settembre dovrebbe uscire il terzo capitolo della trilogia, che immagino inizi dove il secondo finisce. Insomma ... Non vedo l'ora!

A presto








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