31 marzo 2010

Pastiere 2010 ... ops! Pasqua 2010!


Anche ques'anno ce l'abbiamo fatta: le pastiere sono pronte per essere mangiate.
Ehm ... anzi un assaggino pre-pasquale lo abbiamo già fatto! Del resto se non si fa così mica si è sicuri che le pastiere siano mangiabili e quindi "donabili"? no? :-)

In realtà non ero molto sicura della cottura, avendo utilizzato per la prima volta la cottura ventilata.

E diversamente invece di fare mezzanotte avrei fatto la nottata!

Quest'anno la produzione è stata super ... 10 pastiere! E solo infornandole su due ripiani del forno sono riuscita a cuocerle in un pomeriggio.
A cuocerle, perchè in realtà la lavorazione è cominciata prima. Quest'anno ho fatto le pastiere a tappe!

Comunque tutto questo chicchierare per augurarvi una felice Pasqua. Che sia con la pastiera, con la torta pasqualina o con colomba e uova di cioccolato, che possa essere serena per tutti!

A presto


16 marzo 2010

... MMM ... a volte mi sento un'aliena!

A volte ... non sempre.

A volte mi sembra di non essere sincronizzata con questa realtà. Capita anche a voi? Che fare?

Tra le cose che mi "disincronizzano" c'è questa: i social network.
Non è che non mi piacciano. Anzi! grazie a loro ho ritrovato persone della mia vita che pensavo di aver perso. Per cui: GRAZIE! FB, twitter & Co!

Però mi domando e non trovo risposte.
Quando qualcuno che ho incontrato sulla mia strada mi cerca oppure io lo cerco, la prima cosa che faccio è scrivere 2 parole. Domandare se va tutto bene, come si è svolta la sua vita mentre io ero lontana. Cosa ci siamo persi l'una dell'altro.
Curiosità certo, ma anche affetto ... altrimenti perchè cercarlo o accettare il contatto? no?

Bè proprio non capisco perchè qualcuno debba cercarmi o accettare la mia amicizia se poi neanche risponde a quelle 2 righe che ho inviato.
Ed ecco qui la mia "disincronizzazione" con la realtà di oggi: ma allora è una raccolta di "amici" oppure vero interesse? E se è una raccolta di "amici" ... PERCHE'?

Sono io "sbagliata"? Me lo chiedo a volte. Magari sono solo io che non sono in armonia con questa realtà, per cui è un MIO problema.
Però proprio non capisco e ci rimango ogni volta male. Ogni volta che scrivo quelle 2 righe e non ho risposta ... :-(
Mah! vorrei capire ...

A presto

07 marzo 2010

Awareness Week 2010





Devo essere sincera: ho difficoltà a parlare di me in modo molto personale qui sul blog. Anzi non solo sul blog, sono di quelle persone che proprio quando sono alla frutta rispondono alla domanda: "come stai?" con un: "non proprio bene".

Parto dal presupposto che tutti nella vita hanno i loro problemi, ansie, paturnie e non sempre si ha la capacità di farsi carico di quelli degli altri. A volte ascoltare altri problemi ci può far stare peggio, per questo motivo cerco di non investire le persone che mi circondano con i miei.

Però stavolta faccio un'eccezione.

Fino al 2000 non sapevo cosa fosse l'endometriosi. O meglio non avevo la piena consapevolezza di cosa fosse. Avevo letto qualche articolo, un argomento trattato di sfuggita, chiaramente un argomento assolutamente sconosciuto. Fu il mio medico in Texas di allora che me ne parlò e da li cominciò il mio approfondimento.

Avevo avuto fin dai primi tempi, mestruazioni molto dolorose, di quelle che ti fanno stare a letto col vomito e vuoi solo che passino in fretta. Poi con passare degli anni, cistiti quasi con frequenza mensile, dolori vari e costanti, stipsi e tanti altri disturbi.

Quando domandavo il perchè di tutti questi disturbi e cosa si potesse fare per alleviarli avevo sempre risposte superficiali: "vedrai i dolori spariranno col primo figlio". "La cistite l'hai perchè soffri di stipsi", il che poteva essere anche vero, ma in un quadro generale di disturbi avrebbe dovuto far nascere qualche dubbio.

Poi cercavamo un figlio e dopo tanto tempo la risposta fu: "sei stressata, vedrai che quando ti rilasserai non ci saranno problemi".

Vabbè ora so che tutte queste risposte erano frutto di superficilità, ma anche di ignoranza su una malattia che per molti neanche lo è: l'ENDOMETRIOSI. Ovviamente non ne faccio una colpa ai miei medici di allora.

E' una malattia subdola perchè viene scambiata per altre cose e non viene neanche considerata tale, nè da molti medici, nè dalla coscienza popolare e nè dalle strutture sanitarie che dovrebbero supportarti. Ed invece è una malattia che può essere molto invalidante e di certo ti condiziona la vita.

Sono iscritta da ormai 10 anni all'AIE e lì ho incontrato donne che veramente hanno avuto la vita stravolta da questa malattia.

Tutto sommato io sono fortunata: ho una sintomatologia che mi condiziona molto la vita, ma che non è "troppo invasiva" come alcune compagne di sventura: la mia giornata, le mie scelte ruotano attorno ai dolori che a volte non ti fanno neanche alzare dal letto, alla cistite che deve essere "evitata" perchè ormai viaggia su recidive di anche 2 volte al mese, alla costante presenza di antidolorifici nella mia borsa. Insomma tutto sommato una vità comunque c'è. Anche se non ci sono bambini ...

Mi sono decisa oggi a scrivere della mia endometriosi, perchè mi sembra giusto che questa malattia venga conosciuta sempre di più. Devo però riconoscere che si sta diffondendo una certa sensibilità al problema, anche perchè finalmente anche noi donne affette da endometriosi ne parliamo, senza più quelle remore dovute al dolore non solo fisico e molto intimo che ci affligge.

La settimana che va dall'8 al 14 marzo è la settimana della consapevolezza dell'endometriosi in europa e nel mondo, affinchè sempre più spesso questa malattia venga diagnosticata e curata in tempo, perchè si può. Non bisogna credere sempre che i disturbi e i dolori sono immaginari.

Per questo invito voi viaggiatrici del web, che di qui siete per caso passate o che qui ritornate per affetto ad approfondire la conoscenza dell'endometriosi: per voi, per le vostre figlie o nipoti.
Questo è il sito della Associazione Italiana endometriosi, qui troverete le informazioni sulla malattie, ma anche sulle numerose iniziative che l'associazione propone.

Ci rivedremo quanto prima con un bel lavoro scrapposo: anche lo scrap è terapia contro il dolore!
A presto

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