27 settembre 2014

Pocket Card di compleanno

Avete notato come ultimamente ci si sia orientati nel fare regali più utili? Cose di cui si conosce la necessità del destinatario, gift cards, soldi ... C'è crisi ...
Ecco appunto questo è il motivo della card che ho realizzato in questi giorni. Questa è per "uso personale", ma ne ho già un'altra su richiesta. Ultimamente mi capitano solo questa tipologia di card a dir la verità.

Comunque è il 18esimo compleanno della pronipotina (si ... se leggesse che uso il diminutivo ...) :-) ed abbiamo deciso di regalare un "contributo patente", che tradotto significa: "soldi così non si pesa troppo sul bilancio familiare"! :-)



Ecco il motivo della rivisitazione di una "Pocket card", dove la tasca in pratica conterrà soldi.

Sono partita per le misure dall'ingombro dell'importo in soldi, ho quindi calcolato la grandezza della tasca che li conterrà. 
Mi piaceva l'idea di realizzare una tasca che fosse simile a quella dei jeans. Spero di esserci riuscita.

Una volta calcolato l'ingombro ho calcolato le misure dell'intera card di conseguenza.


Quindi ho considerato quanto volevo si vedesse la patterned paper, ed ho quindi calcolato l'intera misura della base in cartoncino viola.

Mi piaceva l'idea di una card "articolata"; ho quindi immaginato due aperture, una sorta di finestre:
  • la prima sul messaggio di auguri e su un chiaro riferimento sulla destinazione dei soldi;
  • la seconda sulla tasca con il regalo dentro. 


Ho quindi stampato una clip che avevo salvato per una precedente card qualche tempo fa e che ha una macchinina come soggetto; ho ritagliato dal residuo di patterned paper il numero 18; ho immaginato un percorso ed ho punchato dei tondini; ho stampato col colore viola e ritagliato un journaling box (uno dei migliori e utili acquisti degli ultimi anni, insieme ad una cosa di cui vi parlerò nel prossimo post).



La tasca è rifinita con due piccoli strass a simulare le borchie delle tasche dei jeans e ho punteggiato con una penna bianca per dare un leggero pensiero di spessore.

Semplice e veloce .... come spesso mi accade! :-)

A presto


22 settembre 2014

Un ragazzo d'oro

Mi piace molto il cinema: in TV vedo solo film e ho un fornitissimo videonoleggio vicino casa dove vado almeno una volta a settimana: quando stiro :-). 
A cinema però ci vado poco: costo del biglietto, eventuali file (già se ne fanno tante che sinceramente...) difficoltà a conciliare i gusti di tutti, cosa da non sottovalutare

Poi però ti chiama un amico e ti chiede se vuoi andare a vedere l'ultimo film di Pupi Avati ....
Avati l'ho conosciuto fine anni settanta in una fiction (allora si chiamavano sceneggiati) intitolata: "Jazz Band", con Gavina, Delle Piane e altri che non ricordo. Storia gradevolissima, in una Bologna degli anni cinquanta e come dice il titolo, con qualche "punta di jazz" :-). 
Se non ricordo male (ero adolescente allora e la domenica sera non si usciva ...) leggermente autobiografico.

Poi l'ho visto in altri progetti nel corso degli anni, ma dal mio punto di vista, negli ultimi tempi aveva perso un pò di verve. Gli anni passano, ci accadono cose e queste ci segnano. Se poi fai un lavoro come quello di Pupi Avati, questo tuo disincantarsi per la vita si trasmette agli altri attraverso ciò che produci.

Ecco secondo me è proprio questo che accade qui. Il film è un pò lento, la storia dal mio punto di vista, è imperniata nel rapporto tra un padre (defunto) ed un figlio, rapporto molto ingombrante che segnerà decisamente il ragazzo e lo porterà ad un punto che non vi svelo nel caso lo andiate a vedere. Un pò pesante. Sharon Stone: inutile; Giovanna Ralli: bravissima ma con una frattura tra età anagrafica e età narrativa; Scamarcio ... mmm ... non saprei, forse sempre un pò inespressivo ma nel complesso forse migliorato rispetto a qualche anno fa.
Questa è la mia interpretazione. In alcuni momenti mi ha dato una sensazione quasi di fastidio, per questa incapacità di reazione  nel protagonista e in chi gli gira accanto. 

Nel commentare con gli amici mi è stato obiettato che in realtà il padre aveva amore per il figlio e questi invece ha male interpretato questo amore. Lo immagino quanto sia difficile il rapporto genitori/figli, quanto questo segni la vita dei ragazzi, ma - come rovescio della medaglia - anche dei genitori. Però secondo me il ragazzo, già fragile, è stato investito da questo padre troppo ingombrante, aiutato in questo pesare, da una madre in adorazione di quest'uomo.

Insomma questa è stata la mia chiave di lettura del film, e sono consapevole che un film, un libro, uno spettacolo, sia interpretato da ognuno di noi in base allo stato d'animo di quel momento; probabilmente il mio sabato sera era ... leggermente calante, non so. Ma in conclusione avrei preferito vedere un altro film.

Ed ora al lavoro! Devo completare una card da consegnare e metterne in cantiere un'altra. Poi voglio finire di riciclare le tende per farne un tappetino per il bagno e finire la sciarpa che ho cominciato e ...
Come sempre troppe idee e poca voglia! :- )

A presto



09 settembre 2014

Siamo pronti per Natale?

E si! Non scherzo! L'estate è finita, anche se ho i miei dubbi sul fatto che sia mai arrivata! Vuoi vedere che a novembre ce ne andremo in cerca di posti dove trovare refrigerio? Hai visto mai! :-)

Comunque diceva mia mamma "Agusto cape e vierno!" (spero di averlo scritto bene). Che tradotto in italiano vuol significare: "Ad agosto inizia l'inverno". E riflettendoci con la ripresa di attività e scuole in un baleno ci si ritrova in quel tristissimo mese di novembre (giornate corte e tempo generalmente uggioso) e in un attimo siamo a Natale! Con il solito affanno di regali, decorazioni e feste.

Quest'anno colpa la crisi economica e una conseguente presa di coscienza su come le nostre case, e noi in generale, siamo pieni di cose che non ci servono e che anzi quando ci regalano pensiamo siano altre cose destinate a prendere solo polvere, in famiglia abbiamo deciso che non si faranno regali se non ai bambini, e i soldi che avremmo destinato a comprare sciocchezze, li destiniamo a fare la spesa e preparare un bel pranzo di natale. 

Però i miei nipoti, quelli grandi non i loro figli, sono sempre piccolini per me! E quindi per loro ho incominciato a preparare qualcosina "mangereccia" fatta in casa, da mettere sotto l'albero. Marmellate, liquori, non tanto eh! un pensierino. E li confezionerò con un cestino fatto con la fettuccia. Come ho già scritto qualche post fa sono comodi in bagno, in cucina, in camera da letto .... sul tavolo degli hobbies ;-) 
E poi questa estate al mercato ho trovato una bancarella con prezzi stracciati sulla fettuccia che non ho potuto fare a meno di comprarla! :-)

Vabbè per questo primo post di "benRitrovati dopo l'estate" vi lascio con l'unica cosa che ho realizzato in questo periodo, complice anche il mio pollice sinistro bloccato e ingabbiato in un tutore (grazie cortisone che me lo hai sbloccato!) :-)


Le avevo viste in giro per internet e mi erano piaciute subito. Tra l'altro sono sicura che almeno queste sopravviverebbero al mio pollice nero! :-)

Avevo questo vasetto, bomboniera della comunione della bimba di un'amica, che dopo la morte della piantina grassa (parte integrante della bomboniera) vagava per casa solo e malinconico.

Cimentarmi nella creazione di un cactus all'uncinetto era il minimo. Le spiegazioni le ho trovate su tantissimi siti on line.

Per la realizzazione solo avanzi di lana e cotone già in casa. Infatti la terra e i fiori sono in cotone, la piantina in lana. Ma non me ne frega niente! Ho fatto ancora un pò di spazio nel baule! yeah!!

Tanto poi l'ho già occupato da cotone riciclato da una maglietta sfilata. 
Non si butta nulla qui! ;-)

E adesso sono pronta per ripartire. Ho in mente tante di quelle cose da realizzare all'uncinetto, scrappose, cucitose .... Ma ... riuscirò a non essere la solita pigrona? :-)

A presto


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